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La psicoanalisi

'Date parole al dolore; il dolore che non parla

sussurra al cuore oppresso e lo invita a spezzarsi.'

 

Shakespeare (Macbeth - Atto IV Scena III)

 

 

PERCHÉ? PER CHI? 

 

Nel corso della nostra vita, possiamo imbatterci in situazioni, difficoltá o comportamenti che ci procurano un ripetuto disagio, ostacolando le nostre aspirazioni e i nostri progetti, fino a causare sofferenza a noi stessi e alle persone che ci circondano.

L'obiettivo della psicoanalisi è intraprendere un'indagine approfondita della storia personale di un individuo al fine di comprenderne l'influenza sulla vita attuale in tutte le sue sfaccettature: famiglia, amore, professione e relazioni. La meta è liberare progressivamente la persona dai sintomi, dalle ansie e dalle sofferenze psicologiche. La psicoanalisi si configura come una "cura attraverso la parola": l'analista ascolta attentamente il tuo discorso, creando uno spazio sicuro e privilegiato in cui ci si puó esprimere liberamente e senza censure.

 


IL PRIMO COLLOQUIO

Fare il primo passo non è sempre facile, ma permette di esprimere le proprie esigenze, identificare le circostanze difficili (ad esempio la separazione, il lutto, i fallimenti accademici o professionali) o le emozioni angoscianti (quali ansia, depressione, solitudine, bassa autostima, comportamenti ossessivi, disturbi alimentari) che si desidera affrontare in analisi.

 


QUALI OBIETTIVI?

Gli obiettivi possono variare, dalla risoluzione rapida di una situazione entro un breve lasso di tempo (alcune settimane), all'intraprendere un percorso di auto-esplorazione più profondo ed un processo di trasformazione più ampio, che si sviluppa nel corso di un periodo più lungo (alcuni mesi fino a diversi anni).

 


CHE RISULTATI ASPETTARSI?

Un percorso psicoanalitico ben orientato porta a una migliore qualità di vita. Attraverso una comprensione più profonda e dettagliata di sé stessi e delle proprie emozioni, si acquisisce il potere di fare scelte con una maggiore libertà, allegeriti dal peso del passato. Inoltre, la psicoanalisi facilita la trasformazione delle capacità di comunicare e amare, promuovendo lo sviluppo della libertà psichica e dell'autostima.

 


CONSULTARE UNO PSICOANALISTA

La sofferenza psicologica può essere tanto devastante quanto il dolore fisico: ostacola la nostra vita, complica le relazioni con gli altri e genera difficoltà sia nel campo emotivo che professionale.

Mentre le persone si recano prontamente dal medico quando i sintomi sono fisici, le problematiche psicologiche vengono spesso trascurate, e sovente si cerca aiuto professionale solo quando diventano insopportabili.

QUALI SINTOMI, QUALI PROBLEMI?

La psicoanalisi può affrontare in modo efficace una vasta gamma di sintomi e problematiche:

 

  • Ansia e attacchi di panico

  • Depressione

  • Fobie

  • Disturbo ossessivo-compulsivo (OCD)

  • Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)

  • Lutto

  • Difficoltà nelle relazioni o nella genitorialità

  • Stress e burnout

  • Difficoltà nell'adolescenza

  • Difficoltà sul lavoro

  • Malaise esistenziale

  • Disturbi del sonno

  • Disturbi sessuali

  • Disturbi alimentari

  • Questioni legate all'identità, inclusa l'identità di genere

  • Abuso sessuale e altre forme di violenza

  • Autolesionismo

  • Modelli ripetitivi di comportamento o pensieri

Questa lista non è esaustiva. Il piano di trattamento è adattato alle specifiche esigenze e preoccupazioni di ciascun paziente, poiché la psicoanalisi si concentra sull'esplorazione della storia individuale, delle esperienze soggettive e dei processi inconsci del singolo soggetto che chiede aiuto.

 


CORSO DI UNA SESSIONE

La psicoanalisi inizia con una serie di "colloqui preliminari" volti a individuare i problemi del paziente e valutarne la predisposizione all'analisi. Nella pratica lacaniana, questi colloqui possono protrarsi per diverse settimane.

Si invita il paziente a sdraiarsi sul divano solo quando non è più necessario il supporto visivo per il discorso e quando il paziente percepisce l'analista come un "soggetto supposto sapere", che possiede conoscenze sulle cause del suo malessere.

Questo momento cruciale segna il passaggio del soggetto da paziente a  'analizzante' (evidenziandone quindi il ruolo attivo nel lavoro analitico) e scandisce inoltre l'inizio del transfert, in cui il paziente trasferisce le proprie emozioni sull'analista, emozioni che in precedenza erano indirizzate ai genitori. Questo meccanismo consente al paziente di affrontare questioni irrisolte con figure genitoriali che hanno esercitato un'influenza sulla sua vita.

A differenza di altre scuole psicoanalitiche che promuovono un setting piú rigido, i lacaniani accolgono l'elemento della sorpresa come un potente catalizzatore. L'atteggiamento dell'analista può quindi variare, impegnando il paziente in conversazione o anche mantenendo il silenzio, adattandosi continuamente a ciascun soggetto in ogni momento del trattamento.

La durata di ogni sessione è variabile e l'analista la interrompe secondo la logica interna alla cura, ad esempio quando il paziente esprime una parola o un'idea che illumina il suo problema. Questa interruzione improvvisa serve a evidenziare l'importanza o la novitá dell'elemento appena espresso e a stimolare il lavoro dell'inconscio tra le sessioni.

SUL SILENZIO DELL'ANALISTA

"L’analista è chiamato a dare massimo risalto alla parola dell’analizzante, e per questo il silenzio gli è assolutamente congeniale. Non è facile tacere, perché la cosa più naturale è parlare, soprattutto quando qualcuno ci domanda qualcosa. Ma l’analista sa per formazione che la parola che realmente conta non è la sua ma quella dell’inconscio dell’analizzante stesso, che non emerge se il suo spazio di apparizione viene occupato dalla parola di un altro. Per questo l’analista è chiamato a fare economia delle sue parole, perché possano avere, quando decide di usarle, la risonanza di cui necessitano per andare a segno, come accade in ogni vera interpretazione."

Domenico Cosenza, psicoanalista

FREQUENZA, DURATA E COSTO

La psicoanalisi tradizionale si svolge in tre, quattro o cinque sedute settimanali. La terapia psicoanalitica moderna è più flessibile e normalmente prevede una o due sedute alla settimana.

In termini di durata, il trattamento psicoanalitico non richiede necessariamente anni e non è sempre associato a costi elevati. I critici della psicoanalisi spesso promuovono l'idea che sia una terapia a lungo termine e costosa, spingendo le persone verso alternative presumibilmente più brevi e convenienti. Tuttavia, sia le terapie brevi che l'uso di farmaci non garantiscono soluzioni definitive in tempi così rapidi e molti pazienti rimangono delusi dai risultati a breve termine delle terapie o dagli effetti a lungo termine dei farmaci.

È importante sottolineare che la durata del trattamento non è predefinita dall'analista, ma si adatta alle necessità individuali del paziente. Non ci sono pressioni o obblighi riguardo alla durata del percorso terapeutico. Alcuni pazienti completano l'analisi in tempi relativamente brevi, mentre per altri richiede più tempo, ma in entrambi i casi si possono ottenere benefici significativi e una maggiore soddisfazione personale. L'analista si impegna a essere presente per tutto il tempo necessario, senza trattenere il paziente né interrompendo prematuramente il trattamento.

Per quanto riguarda i costi, l'analisi psicoanalitica comporta un costo come qualsiasi altra terapia privata, ma non è necessariamente proibitivo o insostenibile. Molti analisti cercano di venire incontro alle possibilità economiche dei pazienti e adattano i costi in base alle loro esigenze. I pazienti in analisi di solito non si lamentano dei costi, ma riconoscono i benefici ottenuti. È importante considerare che i costi delle terapie diventano onerosi quando non corrispondono ai risultati ottenuti. Inoltre, i farmaci o le terapie brevi possono comportare ingenti costi nascosti come effetti collaterali o problemi a lungo termine.

QUAL È LA DIFFERENZA TRA IL NEUROLOGO, LO PSICHIATRA, LO PSICOTERAPEUTA, LO PSICOLOGO E LO PSICOANALISTA?

Questi professionisti vengono purtroppo spesso confusi, ma hanno ambiti di competenza ben definiti e utilizzano metodologie diverse nei loro approcci.

Il neurologo è un medico specialista che si occupa di malattie e disturbi del sistema nervoso, come l'ictus, il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla. I neurologi si concentrano sulle condizioni organiche del cervello e dei nervi, ma solitamente non hanno la formazione e l'esperienza necessarie per affrontare e trattare i disturbi psicologici.

Lo psichiatra, invece, è un medico specializzato nella diagnosi, nel trattamento e nella prevenzione dei disturbi mentali. La prospettiva psichiatrica tradizionale considera il cervello del paziente come alterato nelle sue funzioni e nella sua chimica. Gli psichiatri utilizzano un approccio medico, principalmente prescrivendo farmaci per alleviare i sintomi, ma di solito non approfondiscono le cause psicologiche sottostanti.

Sebbene neurologi e psichiatri abbiano competenze specifiche e utili, entrambi lavorano sulla componente "hardware" del paziente, invece che sulla componente "software". Pertanto, rivolgersi a uno psichiatra o a un neurologo per risolvere ansia, attacchi di panico, depressione o qualsiasi altra disturbo emotivo può essere paragonato a chiamare un tecnico per riparare la televisione, quando il problema segnalato riguarda invece un programma televisivo sgradevole o un film di cattiva qualità.

Gli psicologi, che non sono medici ma hanno invece una formazione in psicologia, si concentrano sulla comprensione del funzionamento generale della psiche e delle sue particolari funzioni. Effettuano valutazioni psicologiche, ma in alcuni casi possono andare oltre la diagnosi per aiutare i clienti a migliorare specifiche funzioni, rendendoli più efficaci, produttivi e capaci nella vita e nelle loro attività.

Il termine 'psicoterapeuta' comprende professionisti che seguono una vasta gamma di approcci al trattamento. Ad esempio, i terapeuti cognitivo-comportamentali si concentrano sui sintomi e sui comportamenti attraverso tecniche e strategie, focalizzandosi sulla correzione dei sintomi, ma senza approfondire le cause sottostanti. Gli psicoterapeuti familiari lavorano principalmente con l'intera famiglia, osservando le dinamiche familiari e utilizzando strategie, prescrizioni comportamentali e consigli; questo approccio può risultare utile in casi di problematiche adolescenziali, disturbi dell'alimentazione, dipendenze da sostanze, e conflitti familiari in cui il paziente è strettamente legato alla costellazione familiare.

D'altra parte, gli psicoanalisti praticano la psicoanalisi, un metodo terapeutico che cerca di comprendere e risolvere i problemi esplorando le loro cause inconsce. La psicoanalisi è stata la prima forma di psicoterapia moderna e come tale ha avuto un'influenza feconda sui successivi approcci terapeutici. Nonostante abbia una storia lunga e diversificata, lo sviluppo della teoria e della pratica psicoanalitica coinvolge tutt'oggi i centri di formazione, le università e i professionisti di tutto il mondo, appartenenti a varie scuole. Riteniamo che la psicoanalisi, così come è stata sviluppata da Sigmund Freud e Jacques Lacan, rappresenti la forma di psicoterapia più efficace per trattare una vasta gamma di sintomi e disturbi.

 


LA PSICOANALISI NON È SOLO PSICOTERAPIA

 

"La psicoanalisi è una cura di parola inventata da Freud (...) in cui al centro è il lavoro di elaborazione del paziente stesso, sostenuto dall’analista. Non si tratta però solo di una terapia, perché alla base del suo funzionamento non c’è solo il voler guarire da una sofferenza, ma anche e anzitutto un desiderio di sapere la causa inconscia del proprio patire. Più il paziente, che Lacan chiama 'analizzante' per marcarne il ruolo attivo nella cura, va alla radice del proprio patire e di ciò che lo causa, più gli effetti terapeutici si presentano, ma come dice Freud “in sovrappiù”, come un effetto conseguente a questo percorso di elaborazione. È una delle ragioni che distinguono la psicoanalisi dal vasto mondo delle psicoterapie."

Domenico Cosenza, psicoanalista

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